IL PAESE DEI LIGURI
IL TERRITORIO

ESPANSIONE LIGURE
La popolazione dei Liguri era una popolazione stanziata tra il mar Mediterraneo e la zona piemontese a sud del Po. Si pensa che un tempo il loro territorio fosse molto più vasto e che comprendesse la fascia mediterranea della Francia, la zona costiera toscana. In seguito a nuove ondate migratorie l'espansione si ridusse notevolmente.
ATTIVITA' E RISORSE

TIPICO VILLAGGIO LIGURE
Una delle principali attività dei liguri fu il presidio delle principali vie di comunicazione da cui traevano profitto grazie ai pedaggi. La popolazione, in Piemonte, era suddivisa principalmente in due gruppi: i Bagienni, che controllavano soprattutto i fiumi e i Montani che invece erano stanziati lungo i confini.
Possiamo infatti trovare alcuni villaggi liguri in questi due principali punti strategici.
Sono stati inoltre trovati diversi insediamenti stagionali, allestiti soprattutto nelle grotte (come ad Aisone), di cui si servivano i pastori durante l'estati. Da ciò possiamo dedurre che la società ligure si basasse anche sulla pastorizia. Nonostante ciò la principale attività di questa popolazione fu il commercio.
Possiamo infatti trovare alcuni villaggi liguri in questi due principali punti strategici.
Sono stati inoltre trovati diversi insediamenti stagionali, allestiti soprattutto nelle grotte (come ad Aisone), di cui si servivano i pastori durante l'estati. Da ciò possiamo dedurre che la società ligure si basasse anche sulla pastorizia. Nonostante ciò la principale attività di questa popolazione fu il commercio.
I PRIMI REPERTI

ESEMPIO DI V.B.Q.
Sono stati rinvenuti numerosi reperti liguri
risalenti addirittura al periodo neolitico.
Alcuni scavi hanno portato alla luce diversi oggetti legati alla vita quotidiana. Tra questi troviamo i vasi a bocca quadrata, utilizzati per raccogliere semi o cereali. Questi ultimi erano appesi ai soffitti delle abitazioni per essere protetti dagli “attacchi” di animali come si può constatare da alcuni fori sulle pareti del vaso. I V.B.Q. caratterizzano tutte le popolazioni risalenti al IV, V millennio a.C.
Sono state inoltre rinvenute frecce sofisticate per la caccia degli uccelli che testimoniano anche una discreta conoscenza tecnologica.
risalenti addirittura al periodo neolitico.
Alcuni scavi hanno portato alla luce diversi oggetti legati alla vita quotidiana. Tra questi troviamo i vasi a bocca quadrata, utilizzati per raccogliere semi o cereali. Questi ultimi erano appesi ai soffitti delle abitazioni per essere protetti dagli “attacchi” di animali come si può constatare da alcuni fori sulle pareti del vaso. I V.B.Q. caratterizzano tutte le popolazioni risalenti al IV, V millennio a.C.
Sono state inoltre rinvenute frecce sofisticate per la caccia degli uccelli che testimoniano anche una discreta conoscenza tecnologica.
L'ETA' DEL BRONZO
Sono arrivati fino a noi molti resti risalenti al periodo del bronzo: gli oggetti in bronzo sono infatti molto più resistenti di quelli in legno, facilmente degradabili, o di quelli in pietra.
Presso il fiume Gesso a Borgo San Dalmazzo è stata trovata una spada di bronzo con la particolarità di essere piegata nel mezzo, al fine di non poter più essere utilizzata: questo gesto è abbastanza frequente nelle civiltà antiche ed è legato al culto dei morti o a riti tributali propiziatori.
Presso il fiume Gesso a Borgo San Dalmazzo è stata trovata una spada di bronzo con la particolarità di essere piegata nel mezzo, al fine di non poter più essere utilizzata: questo gesto è abbastanza frequente nelle civiltà antiche ed è legato al culto dei morti o a riti tributali propiziatori.
LA CERAMICA
A dimostrazione della capacità di lavorare la ceramica sono venuti alla luce diversi vasi: alcuni di questi sono neri, in quanto rimasti bruciati durante la cottura. Questo perché un tempo venivano utilizzate fornaci a cumulo che prevedevano una cottura non uniforme e con elevati rischi di fallimento. Infatti il calore non era distribuito uniformemente, a causa della presenza del materiale da combustione a contatto con il materiale da cuocere, e i vasi più esposti potevano rimanere bruciati o addirittura frantumarsi a causa delle troppo elevate temperature. In seguito venne adottata la più sofisticata tecnica di cottura per mezzo di fornaci con la camera di combustione separata dalla zona con gli oggetti da cuocere.
IL CULTO DEI MORTI

Altri resti di rilevante importanza sono quelli legti al culto dei morti come le urne cinerarie contenenti le ceneri del defunto e alcune ossa. Spesso insieme alle ceneri erano anche custoditi alcuni elementi di corredo di vario tipo. Le urne cinerarie erano solitamente richiuse con un coperchio anch’esso in argilla e decorate con precisi motivi geometrici.
Da questi reperti possiamo fare alcune deduzioni circa la cultura ligure. Veniva data poca importanza ai bambini: sono infatti rarissime le urne con resti di bambini, nonostante la mortalità infantile fosse molto alta nell’antichità, e gli unici resti trovati appartengono a bambini con posizioni sociali agiate, in quanto figli di sovrani o sacerdoti oppure perché ricoprivano loro stessi una di queste cariche.
Per quanto riguarda invece le donne, dagli scavi sono emersi numerosi gioielli, sempre in bronzo, come fibule, armille, cioè braccialetti, all’interno di situle, vasi ornamentali con l’imboccatura ampia e la base stretta.
Da questi reperti possiamo fare alcune deduzioni circa la cultura ligure. Veniva data poca importanza ai bambini: sono infatti rarissime le urne con resti di bambini, nonostante la mortalità infantile fosse molto alta nell’antichità, e gli unici resti trovati appartengono a bambini con posizioni sociali agiate, in quanto figli di sovrani o sacerdoti oppure perché ricoprivano loro stessi una di queste cariche.
Per quanto riguarda invece le donne, dagli scavi sono emersi numerosi gioielli, sempre in bronzo, come fibule, armille, cioè braccialetti, all’interno di situle, vasi ornamentali con l’imboccatura ampia e la base stretta.
LA STELE FUNERARIA
Il reperto più sorprendente è però rappresentato dalla stele funeraria ritrovata nei pressi di Busca. Su di essa è incisa la frase "ME SUZI LARZIA MUTICUS" che significa "Io sono Larzia Muticus". L'incisione è in etrusco e la lapide potrebbe appartenere a un commerciante etrusco, venuto in territorio ligure per il commercio di quarzo oppure addirittura di schiavi: è stato infatti ritrovato a Busca un antico emporio etrusco.
Questa stele rappresenta la prima testimonianza di scrittura nella nostra zona.
Questa stele rappresenta la prima testimonianza di scrittura nella nostra zona.