SANT'ELIA
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Biografia
Antonio Sant'Elia è stato un architetto italiano, noto esponente del Futurismo.
Antonio Sant’Elia nasce a Como il 30 aprile 1888.
Nel 1905 si diploma come capomastro e l’anno seguente termina gli studi alla scuola di Arti e Mestieri. Si trasferisce poi a Milano dove frequenta fino al 1909 l’Accademia delle Belle Arti di Brera. Lì conosce diversi artisti, tra cui Carlo Carrà. Al termine degli studi inizia la sua attività come insegnante e negli stessi anni fonda anche, insieme all’amico Possamai, il gruppo Nuove Tendenze, nella cui unica mostra da loro organizzata vennero esposti i disegni di Sant’Elia con tema “La città nuova” (1912-14). Risale agli stessi anni l’unica opera realizzata di Sant’Elia: Villa Elisi a Brunate. |
« Il valore decorativo dell'architettura Futurista dipende solamente dall'uso e dalla sistemazione originale di materiali grezzi o scoperti o violentemente colorati. »
Così afferma il manifesto dell’architettura futurista risalente al 1914 e scritto da Sant’Elia. In effetti tutti i disegni dell’architetto risalenti al periodo futurista possono essere inseriti nel contesto di una città utopistica ed estremamente industrializzata, sul modello delle città americane. Secondo i progetti di Sant’Elia la città non deve essere considerata come un insieme di edifici individuali ma come un agglomerato interconnesso su più livelli. I suoi disegni raffigurano edifici dalle forme slanciate con innumerevoli terrazzamenti e ascensori visibili che conferiscono al complesso una plasticità monumentale e collegati tra di loro per mezzo di passerelle aeree. |
Nonostante mostrasse simpatie nei confronti del comunismo allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si schierò tra gli interventisti, come avvenne per la maggior parte dei membri del gruppo futurista.
Si arruolò cosi volontario nel 1915 guadagnandosi una Medaglia d’Argento al valor militare per via di un attacco da lui effettuato sul Monte Zebio. Il 10 ottobre del 1916 perse però la vita durante l’assalto a una trincea nemica. Alla sua morte gli venne conferita una seconda medaglia. Da un suo disegno a colori venne poi realizzato il Monumento ai caduti di Como, nel cui cimitero venne traslato in seguito alla sepoltura provvisoria a Monfalcone. Nonostante la maggior parte dei suoi progetti non sia mai stata realizzata, la sua visione futurista della città come l’esposizione degli ascensori sulle facciate (anziché tenerli relegati "come vermi solitari" nelle trombe delle scale) ha condizionato numerosi architetti futuri e anche registi di film come Metropolis di Fritz Lang e Io Robot. |